Baldenich, 10 dicembe 2016: TUTTE LIBERI!

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RITORNARE A BALDENICH

Nonostante le dichiarazioni pubbliche dell’amministrazione penitenziaria, a proposito della riduzione del sovraffollamento, la possibilità di lavorare per la metà dei detenuti, l’organizzazione di attività ricreative come concerti, possiamo immaginare che il Baldenich non sia di certo diventato quel tranquillo carcere “modello” tra i monti che vorrebbero propinarci..

La rivolta dello scorso 28 febbraio, che ha visto i detenuti allagare i corridoi, barricare le sezioni, scagliare bombolette del gas contro gli agenti, ha palesato una situazione drammatica comune a moltissimi penitenziari del veneto: sovraffollamento, vitto scadente, carenza di servizi sanitari, angherie delle guardie.
Del resto come dimenticare la morte di Mirco, ragazzo bellunese deceduto a Baldenich nel 2010 in circostanze non ancora chiarite. Circostanze che si sono ripetute nel maggio di quest’anno, quando un uomo di 40 anni si è tolto la vita all’interno delle stesse mura.
Il Baldenich è una struttura datata, completata nel 1933. La ristrutturazione più recente è quella del 2005. che ha visto l’apertura della sezione per detenuti transessuali. Da un paio d’anni è stata aperta anche una sezione per detenuti con patologie psichiatriche che, oltre a recludere chi prima era in un OPG, funge da “cuscinetto” per i detenuti cosiddetti problematici.
In questi anni numerosi sono stati i presidi al di fuori delle mura del Baldenich in solidarietà con i detenuti, con lo scopo di dare voce a chi è dentro e di smontare la narrazione dominante della direzione e dei sindacati di polizia, oltre che per raccontare ciò che sta accadendo in altri penitenziari italiani.

Vogliamo tornare sotto quelle mura ancora una volta, la terza in un anno, affinchè la rassegnazione e la solitudine non abbiano la meglio sulla voglia di ribellarsi e di prendere posizione contro questo stato di cose. Desideriamo un mondo senza gabbie nè galere e, per realizzarlo, pensiamo sia necessario non fare sentire solo chi al momento è recluso.


Dalle 14.30 di sabato 10 dicembre ci troverete in via San Giuseppe con musica e microfono aperto.

Alcuni nemici del carcere e del mondo che ne ha bisogno


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